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Audizioni Commissioni Rifiuti

» 03.04.2007

Si è tenuta lo scorso 23 marzo l’audizione della Commisione di Inchiesta sul Ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse. Di seguito alcuni interessanti passaggi dei Ministri Alfonso Pecoraio Scanio e Giuliano Amato estrapolati dall’audizione, il cui contenuto alleghiamo interamente.

Ministro Ambiente e Tutela del Territorio – Alfonso Pecoraio Scanio

"…A mio parere è opportuno – mi sono già mosso in questa direzione e solleciterò formalmente il commissario europeo per l’ambiente Dimas – che la stessa Unione europea si attivi affinché iniziative come quella di Eurojust, volte a coordinare le inchieste contro la mafia e il terrorismo, vengano estese alle inchieste contro le ecomafie e contro questa che è una forma di danno che in Europa produce più morti del terrorismo e che va perciò perseguita con durezza ed estrema determinazione…".

"…Vi è pertanto il problema di garantire la tracciabilità dei rifiuti, soprattutto di quelli di origine industriale. Devo aggiungere che, secondo me, c’è anche bisogno di una forte tracciabilità di tutti i prodotti tossici e pericolosi, anche laddove non si tratti di rifiuti; e in certi casi – come ben sapete – il confine rischia di essere abbastanza complesso. Vanno eliminate o modificate definizioni come «materie prime seconde» o «sottoprodotti», che, pur partendo dallo scopo – teoricamente positivo – di favorire il recupero, si prestano a sottrarre al regime di rifiuti quantità abnormi di questi ultimi. L’obiettivo non è impedire il riuso, ma evitare quello che in sede di Unione europea diventa un costante elemento di critica contro l’Italia, cioè che tali definizioni siano considerate un passepartout per consentire la scomparsa di una vasta quantità di rifiuti sotto la definizione di «sottoprodotti» o di «materie prime seconde», in modo che non si capisca più se siamo di fronte a rifiuti. Il problema è favorire il più possibile il riuso, evitando al massimo meccanismi surrettizi che facciano scomparire, con una definizione giuridica, la definizione di rifiuto…".

"…E’ chiaro che, al di la` delle situazioni temporanee e provvisorie, bruciare i rifiuti non puo` essere la linea del futuro. Quindi, dobbiamo considerare, laddove esiste ed e` necessaria, la situazione come transitoria, sapendo pero` che il nostro Paese deve evolvere verso formule innovative…".

Seguito interrogazione Ministero Ambiente - Alfonso Pecoraro Scanio

"…Da parte del Ministro dell’ambiente ma aggiungerei di tutto il Governo, è richiesta una svolta molto chiara riguardo non solo a quanto bisogna fare a monte per le raccolte differenziate e la riduzione dello smaltimento dei rifiuti, ma anche a ciò che va fatto a valle, affinché non si ripetano esperienze disastrose per l’immagine del Paese, come l’accumulo – non più tollerabile – di milioni di ecoballe in situazioni del tutto precarie dal punto di vista igienico e ambientale. Quindi, bisogna fare qualcosa in più rispetto a quelle che lei, nella sua relazione, definisce «formule innovative»…".

"…Dovremo lavorare anche sull’impiantistica necessaria per lo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi. Esistono impianti molto avanzati che potrebbero evitare il trasporto dei nostri rifiuti all’estero e ve ne sono anche altri come, ad esempio, quelli di vetrificazione o similari, che potrebbero essere tranquillamente realizzati. Il nostro è un Paese tecnologicamente avanzato che può compiere significativi passi in avanti sulle piattaforme volte a risolvere il problema dei rifiuti tossici e nocivi e dei rifiuti pericolosi in genere…".

Ministro dell’Interno - Giuliano Amato

"…è molto opinabile che si dica: liberatemi dal lavoro di repressione del traffico della droga legalizzando la droga. E’ assai meno opinabile che si dica: liberatemi il più possibile dalla repressione di quest’attività criminale, legalizzando la gestione dei rifiuti, perché legale dovrebbe essere, e su questo principio si è basato il nostro studio…".

"…Un altro aspetto riguarda le autorizzazioni alle società di trasporto e allo stoccaggio dei rifiuti, che meritano un’analisi precisa delle norme e delle modalità che le regolano, perché le infrastrutture base di questo sistema criminale si avvalgono di regolari autorizzazioni, come se fossero normali attività di trasporto e di stoccaggio. Ma c’è qualcosa che dobbiamo mettere meglio a fuoco. Non sto criminalizzando nessuno e sarei assolutamente ingiusto nel farlo perché sono ben consapevole di quanto alcune tecniche elusive possano essere efficaci. Allora, studiamo il modo per essere più efficaci delle tecniche elusive.
Uno dei nostri problemi principali si colloca a questo livello, l’altro è relativo al monitoraggio. Per tali servizi possiamo fare, a riscontro ex post del sistema autorizzatorio preliminare, lo stesso tipo di monitoraggio avviato sugli appalti e svolto prevalentemente dalla Guardia di finanza.
Con un adeguato monitoraggio finanziario la Guardia di finanza, quando controlla i bilanci delle imprese che svolgono quest’attività, può identificare la presenza di extra- profitti, facendo valere gli stessi come segnale…".

Fonte Nomos


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